OKR: cosa sono e a cosa servono

OKR è la sigla per Objective and Key Results, ovvero l’impostazione di obiettivi e risultati secondo un framework di lavoro interamente misurabile e monitorabile.

Questo modello di lavoro è un fondamento progettuale e strategico per qualunque tipo di business, la cui adozione è oggi diffusa su larga scala, al di là della posizione geografica o delle dimensioni dell’azienda.

Tra i punti di forza, vi sono l’elevata trasparenza e l’immediata visibilità sull’efficacia delle iniziative condotte.

OKR: La Precisione degli obiettivi strategici

La creazione di riferimenti per stabilire obiettivi e risultati si basa sull’assicurarsi che ogni azione e sforzo preso in azienda sia correttamente direzionato verso i traguardi preposti.

Più gli OKR sono stabiliti in modo preciso, più sarà facile misurarne i progressi e determinarne il raggiungimento.

Esempi di OKR corretti:

1. Aumentare le vendite del servizio X del 20% entro il Q3
2. Ridurre il churn complessivo del 5%

Esempi di OKR non ideali:

1. Aumentare la lead generation
2. Identificare e eliminare i blocker che contribuiscono al churn

 Analizzando quest’ultimo gruppo, l’esempio 1 non è un OKR ottimale perché manca di specificità, non fornendo aspettative realistiche e misurabili sul suo raggiungimento.

L’esempio 2, invece, non è ideale perché rappresenta uno step da prendere per raggiungere l’OKR stesso (quale l’OKR 2 indicato tra gli esempi corretti). Tale step potrebbe quindi essere meglio identificato sotto-obiettivo.

OKR VS KPI

Se gli OKR rappresentano un insieme di obiettivi e risultati, i KPI sono le metriche usate nel framework stesso per raggiungerli.

I KPI (Key Performance Indicators) permettono di avere una traccia chiara e affidabile sul progresso di raggiungimento di un obiettivo, e indicano i fattori di influenza per arrivarci.

Mentre il completamento del framework di OKR viene misurato seguendo una scala da 0 a 100, gli indicatori KPI possono essere resi misurabili da valori quantitativi variabili.

Esempio in uno scenario di business:

In un e-commerce di ricambi auto e moto si osserva un churn significativo, nonostante il mercato sembri offrire buone prospettive e possibilità.

OKR 1: Ridurre il tasso di churn dal 10% al 5%

Punti essenziali della strategia:

• Analizzare i funnel di vendita online per individuare eventuali ostacoli;
• Aumentare la qualità complessiva del Customer Service;

KPI 1: Attuale punteggio di NPS (Net Promoter Score) 70

KPI 2: Percorso d’acquisto attuale sullo shop online tra i 9 e i 10 minuti prima di poter completare l’acquisto, con registrazione utente obbligatoria

Nuovi KPI da raggiungere per completare gli OKR:

• Portare il punteggio NPS a 80 per verificare il miglioramento del servizio clienti;
• Ridurre il percorso di acquisto a 3-4 minuti eliminando la registrazione obbligatoria, ma mantenendo l’inserimento dei dati essenziali del cliente;

OKR e ambizione  imprenditoriale

Raggiungere gli obiettivi preposti con un minimo sforzo è un evento eccezionale in entrambi i sensi suggeriti dal termine, ovvero al contempo ottimo e raro.

Eventi di questo tipo, infatti, dovrebbero rimanere poco frequenti: se la maggioranza degli OKR aziendali sono stati e possono essere raggiunti con estrema facilità, è molto probabile che l’impresa avrebbe potuto puntare ad obiettivi più ambiziosi.

Gli OKR nascono per spronare e mettere a frutto le potenzialità del business; cercando di arrivare a risultati ad alto impatto.

Gli OKR possono essere definiti sia per obiettivi strategici che obiettivi tattici. Quelli strategici sono di più alto livello e generalmente riguardano l’azienda nel suo complesso; indicano la direzione da prendere e sono spesso definiti dal management.

Quelli tattici, invece, hanno una cadenza di più breve periodo e sono legati agli obiettivi dei team operativi.

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