INDUSTRIA 4.0: IL FOCUS SU EFFICIENZA E COSTI, DA SOLO, E’ IN GRADO DI ASSICURARE IL ROI DELL’INVESTIMENTO?

Lean Six Sigma

Prospettiva tradizionale: impatto Industria 4.0. misurato unicamente in termini di efficienza

Si stima che l’Industria 4.0 a livello globale genererà, dal 2018 al 2022, un aumento medio della produttività aziendale compreso tra il 15 e il 30% (elaborazione su dati 2017 McKinsey, PWC, Accenture ), con una riduzione media dei costi operativi d’impresa tra il 3,6% e il 5,4% su base annua (stime elaborate su dati 2017 PWC e Capgemini). Con l’ottimizzazione di molte voci di costo, quali ad esempio il livello delle rimanenze, le “smart factory” sono destinate a riscrivere il futuro dell’industria.

Ad oggi l’investimento medio annuale in tecnologie Industria 4.0 per singola azienda si attesta su un valore compreso tra il 5% e il 7% del fatturato aziendale (dati Pwc 2017). Entro la fine del 2022 le aziende produttrici prevedono che circa il 21% dei propri siti produttivi sarà riconvertito in fabbriche intelligenti (dati Capgemini 2017); primi a guidare la trasformazione i settori Aerospaziale, Difesa, Industria e Automotive. Ad oggi, tuttavia, solo una percentuale ridotta delle aziende si trova in fase avanzata di “digitalizzazione” delle proprie fabbriche (tra il 6% e il 16% in base alle stime Capgemini e McKinsey 2017).

Sul fronte dei benefici attesi, la riduzione dei costi è vista come il principale driver di investimento in tecnologie di Industria 4.0 (circa il 69% delle aziende intervistate, dato CXP Group 2017). Ciò nonostante solo il 14%-28% delle aziende che hanno avviato investimenti Industry 4.0 dichiara di essere pienamente soddisfatto dei risultati raggiunti in termini di recupero di efficienza (rielaborazione su dati 2017 Capgemini,  Accenture).

A parità di investimenti in tecnologie Industria 4.0, come ottenere ritorni di competitività superiori e duraturi ? Partendo dal mercato e dai clienti, che a loro volta sono già diventati “smart”.

Le stime di ritorno sugli investimenti in Industria 4.0 oggi disponibili, come appena descritto, misurano i vantaggi ottenibili dall’Industria in termini di razionalizzazione operativa e riduzione dei costi. Tuttavia la trasformazione innescata dalle tecnologie Industria 4.0 non impatta soltanto l’asse dei costi di un’impresa. Essa infatti abilita la riconfigurazione dei processi chiave lungo tutta la filiera aziendale, rendendo possibili prestazioni in passato impensabili  sul fronte dell’offerta e del servizio al Cliente ed aprendo la strada, in taluni casi, alla totale ridefinizione del modello di business dell’azienda.

Il perno di tale trasformazione è duplice. Da un lato l’aumento esponenziale della capacità di analisi dei dati permette di prendere decisioni accurate ed ottimizzare l’utilizzo delle risorse in tempo reale.  Dall’altro le tecnologie di comunicazione digitali hanno cambiato le modalità con cui i clienti si interfacciano con le aziende e si connettono tra di loro. In questo modo organizzazioni e consumatori, sempre più iperconnessi, diventano co-protagonisti del processo di trasformazione in atto.

Ed è così che nelle aziende sta emergendo un nuovo mindset, basato sulla co-creazione di valore attraverso la condivisione di informazioni e la trasparenza, per  spostare definitivamente il focus dal prodotto alla relazione con clienti e consumatori.

Quali sono in dettaglio le opportunità che l’Industria 4.0 abilita nei confronti del Mercato, a livello di Marketing, Vendite, Servizio al Cliente e Networking ?

L’Industria 4.0 apre la strada a una produzione non solo più efficiente ma sempre più precisa, flessibile, capace di ridurre i cicli di innovazione e il time to market, diminuire i margini di errore, ottimizzare le risorse e realizzare prodotti più complessi in maggiori quantità. Una produzione, dunque, in grado di rispondere meglio e in tempi più rapidi alle esigenze del mercato oltre che accrescere l’efficienza. Molteplici sono le opportunità attivate dall’Industria 4.0 sul fronte del Customer Value, di seguito ne abbiamo identificate alcune, certamente non esaustive:

  • produrre volumi elevati, personalizzando in modo flessibile la produzione sulla base di analisi della Domanda effettuate in tempo reale (mass customization). La capacità di connettersi ed indagare i bisogni del consumatore in tempo reale sarà un fattore chiave di competitività nell’Industria 4.0, in cui i modelli produttivi più agili e flessibili permettono alle aziende di adattare l’impiego di risorse e la pianificazione degli output sui fabbisogni segmentati e dinamici della Clientela;
  • innovare la propria offerta integrando in modo non convenzionale prodotti e servizi. Al livello più spinto, questa trasformazione condurrà molte aziende manifatturiere verso l’offerta integrata di prodotti-servizi ad alto valore aggiunto, vede le imprese non più come fornitrici di prodotti ma di servizi che garantiscono ai clienti l’utilizzo degli stessi (servitization). L’applicazione di tecnologie IoT a macchine e prodotti sensorizzati permetterà alle aziende di offrire tali servizi ai clienti, garantendo un feedback immediato sulle loro richieste e adeguando di conseguenza l’offerta anche attraverso riprogrammazioni o riconfigurazioni da remoto. Un esempio già attuale è la “remote maintenance” delle macchine, servizio che è possibile offrire grazie a sensori e sistemi che monitorano in tempo reale lo stato delle macchine e consentono al produttore, in caso di necessità, di intervenire in modo tempestivo anche da remoto;
  • coinvolgere i clienti attraverso servizi di co-engineering, co-design e co-manufacturing. Il singolo Cliente, da semplice “consumer” diventa “prosumer” (ossia consumer + producer), partecipando direttamente in alcune fasi del processo produttivo e orientando la produzione al soddisfacimento delle proprie specifiche esigenze. Oggi la produzione “personalizzata” si sta estendendo anche ai beni semidurevoli e non durevoli, ed include la personalizzazione di servizi complementari al prodotto. La proattività, intesa come anticipazione dei bisogni, avviene ormai su due fronti: a monte da parte dell’impresa, a valle da parte del consumatore/cliente. Tra le tecnologie in grado di abilitare questi modelli di business troviamo ad esempio quelle dell’additive manufacturing, grazie alle quali le aziende sono in grado di realizzare prodotti personalizzati sulla base di informazioni digitali, fornite talvolta direttamente dal singolo cliente attraverso applicativi web dedicati (es. camerini virtuali dotati di sistemi di scansione per il rilevamento di parametri biometrici, in fase di rapida diffusione nel settore retail);
  • produrre e consegnare ciò che serve, dove serve, quando serve al Cliente, ovvero una produzione “on demand” possibile grazie ad una logistica altamente flessibile, supportata da piattaforme informatiche che superano le rigidità dei vecchi ERP per dialogare in tempo reale con tutti i reparti aziendali e con clienti e fornitori;
  • operare in modo integrato e sinergico con il proprio ecosistema di business (open collaboration). Lo scambio di informazioni e dati in real time sul networking e sull’allungamento delle filiere , Attraverso la condivisione di informazioni in real time sul know how e sulla capacità produttiva tra un numero crescente di imprese, diviene possibile sia garantire una maggior integrazione con i partner attuali, sia allungare le filiere identificando nuovi partner per il proprio business,. La possibilità di allungare le filiere e legarsi a nuovi partner, anche per produzioni temporanee, costituisce in particolare un possibile vantaggio per le PMI italiane, che lavorano tipicamente all’interno di filiere corte e che in questo modo potranno aprirsi a nuove opportunità di collaborazione.

La posta in gioco è alta. Le aziende che per prime sapranno fare proprie queste opportunità, avranno la possibilità non soltanto di migliorare il proprio conto economico, ma di riconfigurazione totalmente il proprio modello di business e costruire vantaggi competitivi difficilmente imitabili, in quanto capaci di massimizzare efficienza e Customer Value  insieme.

Un approccio bilanciato per integrare i target di efficienza con l’opportunità di trasformare radicalmente l’interazione con Mercato, Clienti e Partner 

Per cogliere in modo integrato le opportunità offerte dall’Industria 4.0 sul fronte dell’efficienza e quelle sul fronte del Mercato, la singola azienda deve strutturarsi per assicurare tre condizioni chiave:

  1. accelerare la cooperazione interfunzionale. Perciò se da un lato è richiesta chiaramente una forte specializzazione nelle tecnologie, dall’altro è necessario che in azienda si sviluppi una maggiore interdisciplinarietà capace di abilitare la collaborazione interfunzionale e far emergere sinergie più ampie. La singola persona o team, per poter fornire un contributo efficace in ambito Industria 4.0, deve avere accesso ad un numero di informazioni mediamente superiore rispetto ad oggi. Questi elementi comportano quindi un cambiamento nei confini tradizionali tra le unità organizzative, che sono destinati a divenire sempre più permeabili. A livello interno dunque la sfida delle aziende nella gestione di un progetto Industria 4.0 sarà quello di formare e aggregare nuove competenze professionali e, al contempo, sostenere il passaggio verso strutture organizzative più orizzontali, verso la condivisione di informazioni, e con processi decisionali più agili che coinvolgano l’intera organizzazione. Il primo passo, essenziale, è la creazione in azienda di un Comitato di alto livello Industry 4.0 interfunzionale, in grado di integrare in modo sinergico le  prospettive chiave di progetto: Cliente, operations, tecnologia e Persone.
  2. progettare una “roadmap” Industry 4.0 organica, articolata in “cantieri” di innovazione ben perimetrati, con ruoli chiari e misurabili attraverso un set di indicatori bilanciato che integri obiettivi di efficienza e Customer Value. Per arrivare a definire un piano con questi requisiti è essenziale che la governance del progetto Industry 4.0 resti sempre in azienda e non venga delegata ai fornitori-partner tecnologici.
  3. integrare la “voce dei Clienti” già in fase di analisi fabbisogni e definizione dello “scope” di progetto, per arricchire la prospettiva aziendale interna con idee, percezioni ed esigenze di mercato essenziali

Per realizzare questa trasformazione virtuosa e massimizzare il ROI dei progetti Industria 4.0, hanno sviluppato in qualità di partner l’approccio integrato LEAN FOR GROW © che unisce gli strumenti tradizionali del Lean Six Sigma con metodologie “Smart Growth” di analisi marketing, pianificazione strategica e innovazione, in grado di accelerare l’impatto su Customer Value, sviluppo dei ricavi  e bottom line aziendale.

Cardine di questo approccio integrato sono le Persone, che, dotate del nuovo mindset e delle competenze “LEAN FOR GROWTH”, acquisiscono la capacità di prendere decisioni più efficaci sulla base di un disegno evolutivo organico che tiene conto simultaneamente di tutte le opzioni di generazione valore sul fronte dei costi e del mercato.

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